Attività di follow-up CPIA Torino, relazione di Paolo.
In qualità di dirigente scolastico del CPIA1 Paulo Freire di Torino, ho voluto approfondire l’utilizzo delle competenze digitali nell’innovazione culturale e sociale e l’utilizzo di risorse digitali per favorire lo sviluppo delle soft skills.
La partecipazione alle attività proposte nell’ambito del progetto EDA’n’EDA è stata utile per entrare in contatto con realtà molto innovative, negli ambiti della didattica e dell’educazione, noché per cogliere spunti utili ad accrescere il posizionamento del nostro istituto, come centro culturale e di formazione e come punto di riferimento per il territorio.
Abbiamo messo in atto una co-progettazione, con un centro per l’educazione degli adulti di Murcia (Spagna) per la realizzazione di attività congiunte peer to peer per la produzione di racconti a fumetti finalizzati allo studio della Storia.
Inoltre abbiamo in programma scambi con partner greci, per una sperimentazione nel campo delle soft skills finalizzata a favorire l’inclusione degli studenti con basse competenze e/o portatori di vissuti difficili.
Non siamo ancora in grado di fornire materiale perché… stiamo ancora terminando la progettazione dell’attività, che avrà luogo nei prossimi mesi di marzo ed aprile.
Lo sviluppo di competenze digitali per l’innovazione didattica e l’inclusione, per essere realmente efficaci su un target altamente vulnerabile – come quello rappresentato da molti nostri studenti – non può prescindere da un lavoro volto al miglioramento delle competenze trasversali nel personale docente e non docente, ma richiede un percorso che può realizzarsi solo in un lasso di tempo di almeno tre anni.
Le attività che abbiamo implementato, anche grazie al progetto EDA’n’EDA, hanno avuto un impatto positivo per l’ampliamento dell’offerta formativa con corsi più attrattivi, soprattutto per gli studenti più giovani. Mentre la sfida del prossimo periodo sarà lo sviluppo delle soft skills per l’inclusione, al fine di poter offrire agli studenti sia una didattica più efficace sia un servizio di orientamento scolastico e lavorativo, mirato a far emergere anche quelle competenze pregresse che le persone più fragili riescono a identificare solo con un accompagnamento adeguato.